L’ADIGE E LA FLUITAZIONE DEL LEGNAME

La conduzione delle zattere, soprattutto una volta che il loro pesante carico fosse stato stivato a bordo, era molto complessa e richiedeva l’impiego di diversi abili marinai in grado di districarsi lungo la corrente del fiume. Come accennato, le insidie che nascondeva questa tipologia di trasporto fluviale erano molte e richiedevano ai conduttori una perfetta conoscenza dei fondali e dei punti critici del fiume.

La fluitazione era controllata da lunghi remi con cui i marinai a bordo sondavano il fondo del fiume, piantandoli di tanto in tanto per frenare la zattera qualora la sua velocità fosse divenuta eccessiva e pericolosa per la navigazione.

Allo stesso modo, i lunghi remi venivano anche utilizzati nella tipica manovra definita a repòpe: nel gergo dialettale del fiume si trattava di uno spostamento che permetteva, lavorando con la forza delle braccia e sui remi, di far indietreggiare la zattera controcorrente qualora si fosse incagliata in qualche secca nascosta del fiume.