DINO COLTRO E L’ADIGE: UOMINI E MESTIERI DEL FIUME

Il fiume Adige e il suo ‘universo’ brulicante un tempo di uomini, di mestieri, di gerghi e di imbarcazioni fluviali ha avuto un ruolo importante nella ricerca etnografica di Dino Coltro (1929-2009).

La sua ‘scoperta’ del fiume risale sicuramente alla prima giovinezza trascorsa nella corte Pilastro di Bonavigo, limitrofa ai tortuosi meandri con cui l’Adige lambisce la bassa pianura veronese.

Negli anni della maturità e della curiosità per le svariate manifestazione della cultura contadina, anche l’Adige e la sua eredità di saperi ‘pratici’, fossilizzati nell’esperienza di generazioni di uomini di fiume, attirarono la sua attenzione.

Dino Coltro diventò così il raccoglitore instancabile delle ultime testimonianze di quei mestieri secolari svolti da uomini in simbiosi con un fiume difficile (e a volte traditore), delle loro parlate, dei loro attrezzi, delle loro barche. In una parola di un ‘universo’ di suoni, di paesaggi e di azioni che alle soglie del Novecento stava ormai indissolubilmente scomparendo.