L’ADIGE E IL COMMERCIO FLUVIALE

Immaginando, con un’ipotesi azzardata ma senza dubbio ben rappresentativa, il corso dell’Adige come una lunga moderna autostrada, gli scali di transito intermedi sarebbero corrisposti agli odierni caselli, necessari per regolare il flusso in entrata e in uscita dei veicoli.

Le numerose stazioni di transito disposte sul lungo tratto del fiume che da Bolzano discendeva verso Verona, per proseguire poi in direzione della foce e di Venezia, formavano una vera e propria rete sussidiaria di scali per regolare il flusso di merci che doveva raggiungere località intermedie o che da queste transitava per venire trasportate altrove.

Nella pianura veronese, le più importanti si trovavano a Tombasozana, a Mazzabò (Zevio), a Ronco all’Adige, tre fondamentali punti di raccolta anche per i raccolti cerealicoli delle fertili campagne della pianura veronese.